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Recensione di Danger Mouse e Jemini: Born Again

Aug 09, 2023Aug 09, 2023

(Lex)Questa collaborazione di prim'ordine, ritardata dal 2004, offre ritmi commoventi, campioni scavatori di casse e soul vecchia scuola

Tutti i superproduttori devono pur cominciare da qualche parte. Verso gli albori della carriera di Brian "Danger Mouse" Burton, ha presentato i ritmi a uno dei suoi rapper preferiti, Jemini the Gifted One. Quella collaborazione è maturata nello storico LP Ghetto Pop Life del 2003, che ha fatto molte classifiche di fine anno. Born Again, il discusso secondo lavoro della coppia, è stato registrato nel 2004 e poi accantonato per vari motivi lavorativi e personali – tra cui il successo del controverso successo di Danger Mouse, campionamento dei Beatles del 2004, The Grey Album – fino ad ora.

Le linee ondulate che saltano il tempo che circondano Born Again rendono facile ascoltare questo disco nello stesso filone di Cheat Codes, la scintillante collaborazione del 2022 di Danger Mouse con il rapper Black Thought. Ecco le produzioni di Danger Mouse di prim'ordine, ricche di soul vecchia scuola, ritmi commoventi e campioni da scavatori di casse. Sulla cresta dell'onda c'è Jemini, un MC di New York sottostimato, pieno di intuizioni, spavalderia, rimpianti e gioia di vivere.

Locked Up è un successo pop, una riflessione stranamente positiva sulla vita sullo spaccio di droga, sulla prigione e sulla mancanza della famiglia. Ancora più disinvolto è Brooklyn Basquiat, appeso a una figura di flauto jazz, che analizza il trambusto dell'industria musicale di Jemini. Nel corso del tempo, il dolore di Jemini si contrappone alla sua giocosità; in Dear Poppa, attribuisce il suo lirismo al padre tormentato e assente.